venerdì 13 maggio 2022

Non serve fede per gli Dei

 Non serve fede per gli Dei

 Ma quando un dio particolare è in modo spe­ciale l’unico e solo Dio supremo, trascendente, Im­perscrutabile nella sua essenza, innominabile e tutta­via scritto a lettere maiuscole, il contatto con questo essere supremo onnipotente dipende dalla sua gra­zia generosa, dalle sue rivelazioni epifaniche in miracoli, dono delle lingue e visioni, cioè in ultima ana­lisi dipende dalla tua incrollabile fede assoluta. Ov­vero, secondariamente, dall’intercessione di una isti­tuzione, di un libro, di un culto, di un profeta o di una incarnazione intesa come emanazione letterale dell’essere originale, trascendente e nascosto.

La trascendenza di questo unico Dio supremo si­gnifica che non ci sono dèi alle porte della città, co­me nell’antica Roma, non ci sono dèi nei giardini, nella dispensa delle case. Non ci sono presenze udi­bili degli dèi: il chiurlo della civetta non è più la vo­ce di Atena, le raffiche del vento del Nord non sono la voce di Borea, nelle tempeste marine e nei vortici non parla Poseidone, nel bruciore improvviso della passione erotica non si avverte la freccia di Eros che trafigge la carne. Poiché, dove la vita è vissuta nei miti, gli dèi sono così palesemente presenti nell’ani­mazione della vita, non hanno bisogno della nostra fede.

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