Osiride
Nel corso dei secoli, la personalità di Osiride si è arricchita progressivamente, diventando oltremodo complessa, restando però sempre logica nel suo sviluppo, e particolarmente vicina alla sensibilità di popoli che vivevano una religione di salvezza fondata su di un uomo-dio che aveva conosciuto una «passione» tra gli altri uomini. Osiride compare a Busiris , ove succede al dio pastore Andjty, di cui prende tutti gli attributi. Pare una ipotesi seducente quella che vede in questa figura un personaggio storico, forse il primo che, durante l'oscuro periodo predinastico, avrebbe unificato i clans del Delta o forse anche l'intero Egitto. La più antica versione della sua gesta si trova nei Testi* delle Piramidi;Osiride viene allora integrato all'Enneade heliopolitana e presentato come figlio di Geb e di Nut , con Iside , Seth * e Neph-ys. Secondo questi testi, Seth viene aiutato da Thot nel far perire, senza dubbio allo scopo di usurpare il trono, Osiride succeduto al padre Geb.
Iside e Nephtys cercano il cadavere del fratello levando forti lamentazioni, e quando esse l'hanno ritrovato, gli altri dèi gli rendono la vita. Alcune parti della leggenda compaiono in un'epoca più tarda: è questo il caso della mummificazione del corpo di Osiride ad opera di Anubi, di cui è detto in uno dei Testi dei sarcofagi (Medio Regno); tuttavia, tenuto conto del fatto che i Testi delle Piramidi non pretendono di riportare la leggenda nel suo insieme, ma vi fanno sol' tanto allusioni a diversi propositi; pare che numerosi elementi a noi noti soltanto nella versione del mito riportata da Plutarco, nel suo De Iside et Osiride, debbano esser fatti risalire a un periodo molto antico. In questo testo, Geb e Nut hanno quattro figli, a cui si aggiunge Haroeris (o Horus il Primogenito); questi cinque figli nascono l'uno dopo l'altro nei cinque giorni epagomeni (v. calendario) ; Osiride succede al padre Geb e regna al fianco della sua sposa e sorella Iside; egli dona agli uomini la conoscenza dell'agricoltura e le pratiche religiose. Geloso di questo regno benefico, Seth, con l'aiuto di settantadue congiurati, rinchiude Osiride in un cofano nel corso di un banchetto e lo getta nel Nilo.
Iside parte allora alla ricerca di questa bara che le onde hanno trasportato fino alle spiagge fenicie di Byblos e su cui cresce una pianta di erica; il re di Byblos, vista la bellezza dell'albero cresciuto sul corpo di Osiride, ne fa tagliare un pilastro; Iside, che qui giunge, si fa donare la colonna e la bara, che porta con sé nelle paludi di Chemnis, presso Buto , ove ella genera Horus. Seth, avuta notizia dell'accaduto, approfitta di un'assenza di Iside per impadronirsi del cofano e spezzare il corpo di Osiride in quattordici parti che poi disperde attraverso tutto l'Egitto. Ma Iside ricerca tutti i pezzi del corpo dello sposo e li fa seppellire sul posto: su ognuna di queste sepolture vengono eretti dei santuari osiriani; e proprio in seguito a questo fatto tante città d'Egitto vantarono di Possedere la tomba del dio. Dopo questi fatti, Osiride rimane nel regno dei Morti, di cui diviene il sovrano. Secondo un'altra versione invece, Thot, Anubis, Iside e Nephtys riuniscono i brani del corpo di Osiride e ne fanno un corpo immortale attraverso la mummificazione.
Quella narrata è la leggenda che si è costituita. Osiride è un sovrano morto e divinizzato — la concezione dell'essenza divina della monarchia è antica come l'istituzione stessa — qui però è intervenuto un fattore capitale: questo sovrano si distingue per la sua bontà, e la sua morte violenta, che forma un contrasto, è stato il punto di partenza della sua leggenda e della sua fortuna. Gardiner ha fortemente sottolineato questa relazione di Osiride con la monarchia egizia. Di fatto il dio è sempre rappresentato come sovrano dell'Egitto intero, benché porti soltanto la corona bianca del sud (il che può parere paradossale, ma forse tende a sottolineare il fatto che questo sovrano del nord era anche il signore del sud). Egli viene sempre rappresentato come il sovrano morto che diventa Osiride, mentre il suo successore è l'incarnazione di Horus, figlio di Osiride.
Le feste di Osiride celebrate alla fine dell'inondazione prendono solo secondariamente un carattere agrario; si tratta dapprima, e prima di tutto, della celebrazione della resurrezione del sovrano defunto in suo figlio; questa festa, «dramma della monarchia», rinnova la storia mistica di Osiride e di Horus. Gli altri caratteri religiosi del culto di Osiride trovano le proprie radici in questa leggenda.
Osiride è in relazione con l'acqua del Nilo, alla quale il suo corpo attribuisce la forza fecondatrice; in alcune varianti della leggenda, in luogo di discendere il Nilo in un cofano, egli viene annegato direttamente nel fiume; d'altra parte però, quando Seth lo fa a brani, il suo corpo non rimane integro poiché un pesce, l'ossirinco, lo danneggia nelle parti destinate alla riproduzione, e per questo nel distretto di Ossirinco, questo pesce viene assimilato a Seth. Dio fecondatore, Osiride è anche un dio della vegetazione; come questa, egli muore al momento dell'inondazione, per rinascere in primavera, dopo esser rimasto sotto terra, come il grano seminato. Questo aspetto aveva un particolare risalto presso gli Egizi, i quali, al momento delle feste di Osiride, che avevano luogo prima della semina, modellavano con argilla un corpo del dio, in cui ponevano semi che poi germogliavano, coprendo la statuetta di vegetazione; nelle tombe sono stati ritrovati diversi esemplari di queste statuette.
D'altra parte, la speculazione heliopolitana ne fece un dio cosmico; questa concezione si può spiegare se si ammette che dall'epoca predinastica il sovrano defunto fosse assimilato ad Osiride, e se si pensa che fu necessario far entrare questa concezione nel quadro del destino solare del sovrano: quest'ultimo raggiunge Ra nel cielo mentre Osiride nello stesso tempo riveste il carattere celeste del defunto sovrano. Alla fine dell'Antico Regno, Osiride fu anche assimilato al Dio Grande (dio celeste), come lo era stato prima di lui Horus. Questa concezione è collegata inoltre a quella di Osiride dio dei Morti. Il sovrano morto continua a regnare nel mondo inferiore, che è un'immagine del mondo terrestre, come Osiride morto regna in questo mondo « antipodico». D'altra parte, poiché il sole rischiara il mondo dei vivi, mentre la luna illumina il mondo dei morti, Osiride fu identificato alla luna (Aah). Certamente questa concezione del sovrano che continuava a vivere e a regnare sull'aldilà fece sì che alla fine Osiride diventasse un dio dei morti; a questo titolo, egli assimilò le divinità funerarie delle necropoli egizie e più particolarmente Khentamentiu, « il signore (colui che presiede) degli Occidentali», ad Abido, presso This, sede delle prime dinastie tinite. Questo carattere ctonico trionfa soprattutto a partire dal Medio Regno, allorché la dottrina Osiriana di salvezza (sopravvivenza dell'anima concessa a tutti gli uomini) trionfò della dottrina solare e monarchica dell'Antico Regno.
Inoltre il carattere di Osiride, dio del grano sepolto sotto la terra durante la germinazione, contribuì non poco a consolidarne, per analogia, il carattere ctonico.
Nei Bassi Tempi, quando le dottrine di salvazione fiorite in Grecia e nel vicino Oriente invasero il mondo, Osiride conservò esclusivamente questo carattere di divinità salvatrice e ctonica.
Guy e m. f. Rachet, "dizionario della civiltà egizia" - 1972
Nel corso dei secoli, la personalità di Osiride si è arricchita progressivamente, diventando oltremodo complessa, restando però sempre logica nel suo sviluppo, e particolarmente vicina alla sensibilità di popoli che vivevano una religione di salvezza fondata su di un uomo-dio che aveva conosciuto una «passione» tra gli altri uomini. Osiride compare a Busiris , ove succede al dio pastore Andjty, di cui prende tutti gli attributi. Pare una ipotesi seducente quella che vede in questa figura un personaggio storico, forse il primo che, durante l'oscuro periodo predinastico, avrebbe unificato i clans del Delta o forse anche l'intero Egitto. La più antica versione della sua gesta si trova nei Testi* delle Piramidi;Osiride viene allora integrato all'Enneade heliopolitana e presentato come figlio di Geb e di Nut , con Iside , Seth * e Neph-ys. Secondo questi testi, Seth viene aiutato da Thot nel far perire, senza dubbio allo scopo di usurpare il trono, Osiride succeduto al padre Geb.
Iside e Nephtys cercano il cadavere del fratello levando forti lamentazioni, e quando esse l'hanno ritrovato, gli altri dèi gli rendono la vita. Alcune parti della leggenda compaiono in un'epoca più tarda: è questo il caso della mummificazione del corpo di Osiride ad opera di Anubi, di cui è detto in uno dei Testi dei sarcofagi (Medio Regno); tuttavia, tenuto conto del fatto che i Testi delle Piramidi non pretendono di riportare la leggenda nel suo insieme, ma vi fanno sol' tanto allusioni a diversi propositi; pare che numerosi elementi a noi noti soltanto nella versione del mito riportata da Plutarco, nel suo De Iside et Osiride, debbano esser fatti risalire a un periodo molto antico. In questo testo, Geb e Nut hanno quattro figli, a cui si aggiunge Haroeris (o Horus il Primogenito); questi cinque figli nascono l'uno dopo l'altro nei cinque giorni epagomeni (v. calendario) ; Osiride succede al padre Geb e regna al fianco della sua sposa e sorella Iside; egli dona agli uomini la conoscenza dell'agricoltura e le pratiche religiose. Geloso di questo regno benefico, Seth, con l'aiuto di settantadue congiurati, rinchiude Osiride in un cofano nel corso di un banchetto e lo getta nel Nilo.
Iside parte allora alla ricerca di questa bara che le onde hanno trasportato fino alle spiagge fenicie di Byblos e su cui cresce una pianta di erica; il re di Byblos, vista la bellezza dell'albero cresciuto sul corpo di Osiride, ne fa tagliare un pilastro; Iside, che qui giunge, si fa donare la colonna e la bara, che porta con sé nelle paludi di Chemnis, presso Buto , ove ella genera Horus. Seth, avuta notizia dell'accaduto, approfitta di un'assenza di Iside per impadronirsi del cofano e spezzare il corpo di Osiride in quattordici parti che poi disperde attraverso tutto l'Egitto. Ma Iside ricerca tutti i pezzi del corpo dello sposo e li fa seppellire sul posto: su ognuna di queste sepolture vengono eretti dei santuari osiriani; e proprio in seguito a questo fatto tante città d'Egitto vantarono di Possedere la tomba del dio. Dopo questi fatti, Osiride rimane nel regno dei Morti, di cui diviene il sovrano. Secondo un'altra versione invece, Thot, Anubis, Iside e Nephtys riuniscono i brani del corpo di Osiride e ne fanno un corpo immortale attraverso la mummificazione.
Quella narrata è la leggenda che si è costituita. Osiride è un sovrano morto e divinizzato — la concezione dell'essenza divina della monarchia è antica come l'istituzione stessa — qui però è intervenuto un fattore capitale: questo sovrano si distingue per la sua bontà, e la sua morte violenta, che forma un contrasto, è stato il punto di partenza della sua leggenda e della sua fortuna. Gardiner ha fortemente sottolineato questa relazione di Osiride con la monarchia egizia. Di fatto il dio è sempre rappresentato come sovrano dell'Egitto intero, benché porti soltanto la corona bianca del sud (il che può parere paradossale, ma forse tende a sottolineare il fatto che questo sovrano del nord era anche il signore del sud). Egli viene sempre rappresentato come il sovrano morto che diventa Osiride, mentre il suo successore è l'incarnazione di Horus, figlio di Osiride.
Le feste di Osiride celebrate alla fine dell'inondazione prendono solo secondariamente un carattere agrario; si tratta dapprima, e prima di tutto, della celebrazione della resurrezione del sovrano defunto in suo figlio; questa festa, «dramma della monarchia», rinnova la storia mistica di Osiride e di Horus. Gli altri caratteri religiosi del culto di Osiride trovano le proprie radici in questa leggenda.
Osiride è in relazione con l'acqua del Nilo, alla quale il suo corpo attribuisce la forza fecondatrice; in alcune varianti della leggenda, in luogo di discendere il Nilo in un cofano, egli viene annegato direttamente nel fiume; d'altra parte però, quando Seth lo fa a brani, il suo corpo non rimane integro poiché un pesce, l'ossirinco, lo danneggia nelle parti destinate alla riproduzione, e per questo nel distretto di Ossirinco, questo pesce viene assimilato a Seth. Dio fecondatore, Osiride è anche un dio della vegetazione; come questa, egli muore al momento dell'inondazione, per rinascere in primavera, dopo esser rimasto sotto terra, come il grano seminato. Questo aspetto aveva un particolare risalto presso gli Egizi, i quali, al momento delle feste di Osiride, che avevano luogo prima della semina, modellavano con argilla un corpo del dio, in cui ponevano semi che poi germogliavano, coprendo la statuetta di vegetazione; nelle tombe sono stati ritrovati diversi esemplari di queste statuette.
D'altra parte, la speculazione heliopolitana ne fece un dio cosmico; questa concezione si può spiegare se si ammette che dall'epoca predinastica il sovrano defunto fosse assimilato ad Osiride, e se si pensa che fu necessario far entrare questa concezione nel quadro del destino solare del sovrano: quest'ultimo raggiunge Ra nel cielo mentre Osiride nello stesso tempo riveste il carattere celeste del defunto sovrano. Alla fine dell'Antico Regno, Osiride fu anche assimilato al Dio Grande (dio celeste), come lo era stato prima di lui Horus. Questa concezione è collegata inoltre a quella di Osiride dio dei Morti. Il sovrano morto continua a regnare nel mondo inferiore, che è un'immagine del mondo terrestre, come Osiride morto regna in questo mondo « antipodico». D'altra parte, poiché il sole rischiara il mondo dei vivi, mentre la luna illumina il mondo dei morti, Osiride fu identificato alla luna (Aah). Certamente questa concezione del sovrano che continuava a vivere e a regnare sull'aldilà fece sì che alla fine Osiride diventasse un dio dei morti; a questo titolo, egli assimilò le divinità funerarie delle necropoli egizie e più particolarmente Khentamentiu, « il signore (colui che presiede) degli Occidentali», ad Abido, presso This, sede delle prime dinastie tinite. Questo carattere ctonico trionfa soprattutto a partire dal Medio Regno, allorché la dottrina Osiriana di salvezza (sopravvivenza dell'anima concessa a tutti gli uomini) trionfò della dottrina solare e monarchica dell'Antico Regno.
Inoltre il carattere di Osiride, dio del grano sepolto sotto la terra durante la germinazione, contribuì non poco a consolidarne, per analogia, il carattere ctonico.
Nei Bassi Tempi, quando le dottrine di salvazione fiorite in Grecia e nel vicino Oriente invasero il mondo, Osiride conservò esclusivamente questo carattere di divinità salvatrice e ctonica.
Guy e m. f. Rachet, "dizionario della civiltà egizia" - 1972