Anna Perenna
(Mitologia Romana).
Era considerata la dea che presiedeva al corso dell’anno, o, più propriamente, al perpetuo rinnovarsi dell’ anno. Non manca chi nell’espressione « ut annare perenna-reque commode liceat » (sia concesso di ben iniziare l’anno nuovo e meglio condurre a termine l’anno uscente), vuoi ritrovare l’origine del suo nome. La tradizione più comune la identifica con Anna, sorella di Didone, che dopo la tragica morte di questa, si rifugiò a Malta, presso il re Batto, per sfuggire al fratello Pigmalione. Nuovamente costretta a prendere il mare, naufragò sulle coste del Lazio dove, amorevolmente ospitata da Enea, suscitò la gelosia della moglie Lavinia. Didone, apparsale in sogno, la esortò ad abbandonare la casa ospitale, e al-lora, come dice OVIDIo (Fasti, III), si crede che il cornigero Numicio l’abbia rapita con le sue onde impetuose e l’abbia nascosta nei suoi antri.
Bibliografia:
Macrobio: Saturnali, I; METASTASIO: Didone abbandonata.
(Mitologia Romana).
Era considerata la dea che presiedeva al corso dell’anno, o, più propriamente, al perpetuo rinnovarsi dell’ anno. Non manca chi nell’espressione « ut annare perenna-reque commode liceat » (sia concesso di ben iniziare l’anno nuovo e meglio condurre a termine l’anno uscente), vuoi ritrovare l’origine del suo nome. La tradizione più comune la identifica con Anna, sorella di Didone, che dopo la tragica morte di questa, si rifugiò a Malta, presso il re Batto, per sfuggire al fratello Pigmalione. Nuovamente costretta a prendere il mare, naufragò sulle coste del Lazio dove, amorevolmente ospitata da Enea, suscitò la gelosia della moglie Lavinia. Didone, apparsale in sogno, la esortò ad abbandonare la casa ospitale, e al-lora, come dice OVIDIo (Fasti, III), si crede che il cornigero Numicio l’abbia rapita con le sue onde impetuose e l’abbia nascosta nei suoi antri.
Bibliografia:
Macrobio: Saturnali, I; METASTASIO: Didone abbandonata.