Innocenza
Tenero lanciullino, ed impotente
In largo pian cinto dall’erbe, e fiori,
Presso un orrido Drago in lui non sente
I soliti al mortal folli timori.
Non, cura il rischio atroce a lui presente,
Nè pur cangia del volto i bei colori :
Dà il pan, che mangia in bocca al rio serpente,
Quindi scherza con lui scevro da orrori,
Ride all’altrui spavento, e assicurato
Palpar la lingua al crudo mostro pensa,
E neppur vede il suo terribil stato.
Mortal se vuoi di lui la conoscenza,
Guardalo, e digli in cor addolorato :
Di nulla sai temer bella Innocenza,
Andrea Salomone, Mitologia iconologica, 1841